lunedì 2 luglio 2007

Portnoy, Yucatan e Zorro...

Me ne rendo conto ora, mentre lo scrivo: ultimamente, nonostante gli esami, ho letto parecchio! Certo, in maniera meno famelica rispetto a quando davvero non ho nulla da fare, ma direi che non c'è male. E oltretutto, si tratta anche di libri che mi sono piaciuti - o mi piacciono, visto che Yucatan l'ho iniziato oggi e non sono neppure a metà, presto per fare un bilancio...
Ma andiamo con ordine. Il motivo per cui è nato questo blog è correlato proprio al Lamento di Portnoy di Philip Roth, uno scrittore che non conosco molto, ma che mi aveva a lungo affascinata prima che mi decisessi a comprare un suo lavoro. Perché questa correlazione? Ma semplicemente per il titolo, che evoca il lamento; e visto che io mi lamento sempre (ma almeno ho il merito di riconoscerlo e, nei momenti lucidi, di riderci anche sopra!) e che mentre tornavo a casa stavo appunto formulando lamentele, tutto fila. Ah, no, vi manca un passaggio fondamentale, ed ora ve lo fornirò.
Oggi ho condotto mia madre (anche lei una persona che si lamenta, e neanche poco!)all'aeroporto di Bologna, da dove sarebbe partita per Parigi. Dunque, partendo dal villaggio in cui viviamo, ci vuole teoricamente un'ora a compiere questo tragitto. Invece, magicamente, grazie al meraviglioso traffico che ci diletta ormai in ogni nostro spostamento, ci sono volute quasi due ore, e a momenti mia madre perdeva pure il volo. Ovviamente io, che ero al volante, avevo un diavolo per capello (e visto ciò che ho in testa, la cosa si fa preoccupante), e stasera, dovendo ancora guidare, questa volta da sola e con un'altra auto molto meno dignitosa, come al solito pensavo freneticamente. Guidare mi fa questo effetto, la mia mente si astrae, e se da un lato questo mi condurrà probabilmente ad una morte violenta, d'altro canto devo dire che molte belle cose possono passarmi per la testa nei miei spostamenti. Stavo dunque pensando: ecco, stasera arriverò a casa, e scriverò un post (per chi non lo sapesse ho anche un altro blog, che giace più o meno abbandonato a se stesso...) su quanto faccia schifo la viabilità in questo paese stolto; poi ho pensato che mi lamento sempre, porca troia (il che è dovuto anche alla contingenza di abitare qui, e di essere sottoposta allo stillicidio della politica e dell'idiozia imperante, immagino) e di conseguenza mi è venuto in mente quel bel libro appena concluso, il Lamento di Portnoy, ed ecco balenare questa idea propositiva, che voi già conoscete, ovvero un blog che sia un viaggio fra libri...Ecco, ora avete tutti gli elementi e sapete cosa mi spinge ora a scrivere. Il problema che si pone ora è che ho perso tipo due ore a spiegare come sia nato questo blog, ma mi è passata la voglia di esplorare i meandri delle opere che ho evocato. Che dire? Be' direi che dovrete prenderla così com'é...Fra l'altro oggi ho letto un breve racconto di Moccia che stava su un'agenda di cui non farò il nome, e se lui può scrivere tali emerite stronzate, ed essere pubblicato, ed essere pure osannato, io posso permettermi di fare quel cazzo che mi pare sul mio blog senza che nessuno se la prenda, voi che ne dite?
Hasta temprano...e ricordate, anche se non ho fatto parola alcuna di Zorro, lo consiglio senz'altro. La sua brevità non gli impedisce di contenere una buona dose di idee azzeccate, è ben scritto e il personaggio rimane nel cuore. Anche perché, chi non avrebbe voglia a volte di lasciarsi tutto alle spalle e guardare il mondo da un luogo leggermente spostato, con regole tutte sue? Con questo vi lascio...

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